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Matthieu Barret non è arrivato a Cornas per seguire la tradizione: è nato lì, l’ha studiata a fondo e poi l’ha riformulata con testa e visione. Dopo studi in viticoltura ed enologia a Beaune, prende le redini del Domaine du Coulet nel 1998 e inizia subito a tracciare una strada diversa: meno estrazione, meno legno, più suolo, più precisione.
La sua filosofia è chiara: “La terra prima di tutto”. Le vigne, spesso su pendii impervi, sono coltivate in biodinamica certificata dal 2002. Si lavora a mano, senza diserbo né sistemici, con l’obiettivo di mantenere la vitalità microbica e la profondità del suolo. Ogni scelta in vigna punta a ottenere uve sane, equilibrate e capaci di esprimere il proprio terroir senza bisogno di interventi correttivi in cantina.
E infatti la cantina è sobria, funzionale, centrata sul non intervento: fermentazioni spontanee, lieviti indigeni, uso calibrato del grappolo intero, affinamenti in cemento, legno grande, cocciopesto o uova di cemento — materiali che rispettano l'identità del vino senza modificarla.
Matthieu non fa vini da vetrina. Fa vini agricoli, salini, vibranti, che parlano chiaro e a lungo. La sua idea di Cornas è moderna nella forma, ma antica nell’essenza: una Syrah pulita, elegante, profonda, capace di attraversare il tempo e il palato con naturalezza.
Un produttore con radici solide e pensiero indipendente. Un riferimento per chi cerca Rodano nord di precisione, senza rumore.
Il Petit Ours Blanc 2023 è tutto fuorché un bianco d’appoggio. Blend di Marsanne, Roussanne e Viognier coltivate in biologico, su suoli calcarei e marnosi dell’Ardèche, vinificato da Matthieu Barret con mano pulita e idee chiare.
Fermentazione spontanea in cemento, affinamento breve sulle fecce fini, nessun trucco. Il Viognier porta aromaticità e succo, la Roussanne struttura e grip, la Marsanne quella spinta salina e rocciosa che firma il vino.
Il profilo è fresco, teso, con fiori bianchi, pesca, accenni di erbe alpine e un finale sapido che ripulisce tutto. Zero pesantezza, tutta energia e precisione.
Un bianco del Rodano da bere freddo, con piacere. Ma con la testa accesa.