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FONTERENZA
bianco 2022

Bianco 2022
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Cod. Articolo: TO2218

Fonterenza – Montalcino in mano alle sorelle

Fonterenza è il progetto di Francesca e Margherita Padovani, due sorelle che hanno scelto di coltivare la terra a modo loro, lontano da logiche produttiviste e dentro una visione agricola profonda, concreta, artigianale. Siamo a Montalcino, versante sud-ovest, zona di vigne alte, boschi e biodiversità.

I vigneti – coltivati in biodinamica – si estendono su appezzamenti diversi, tra il comune di Montalcino e la vicina Scansano. L’approccio in vigna è essenziale: lavori manuali, inerbimenti spontanei, nessuna chimica, e una cura continua per mantenere vivo il suolo.

In cantina si vinifica senza interventi: fermentazioni spontanee, lunghi affinamenti in botti grandi di rovere, solforosa usata solo se serve e sempre con mano leggera. Ogni vino nasce da un’identità agricola forte, mai da una ricetta.

Il Sangiovese è ovviamente il cuore del progetto, ma le sorelle Padovani lavorano anche con altri vitigni, sempre con l’idea di fare vini veri, eleganti, vivi. Mai urlati, mai levigati.
Fonterenza è Montalcino fuori dai circuiti, fatto di terra, tempo e relazioni.

Un’azienda per chi cerca vini profondi, radicati e personali, dentro e fuori la denominazione.

 

Fonterenza Bianco 2022

Il Bianco 2022 di Fonterenza è un vino che riflette perfettamente lo spirito dell’azienda: agricolo, vivo, diretto, senza fronzoli.
Prodotto da un blend di Trebbiano, Malvasia, Ansonica e Vermentino, coltivati in biodinamica tra Montalcino e Scansano, su suoli argillosi e ricchi di sostanza.

La vinificazione è semplice e pulita: fermentazione spontanea, una breve macerazione sulle bucce, affinamento in acciaio e legno usato, nessuna chiarifica, solforosa al minimo. Il vino resta sulle fecce fini, guadagnando materia e profondità senza perdere freschezza.

Nel bicchiere è teso, sapido, leggermente aromatico, con note di erbe spontanee, agrume non maturo, fiori secchi. La bocca è scattante, asciutta, con un bel finale salino e amaro che lo rende perfetto a tavola.

Un bianco che non cerca di piacere a tutti, ma sa farsi bere con convinzione.
Agricolo nel carattere, preciso nell’esecuzione.

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VITIGNO

ANSONICA - MALVASIA - TREBBIANO - VERMENTINO

DENOMINAZIONE

TOSCANA IGT

ANNO

2022

GRADAZIONE

12,5%

CANTINA

FONTERENZA

NAZIONE

ITALIA

REGIONE

Toscana

Allergeni

Contiene solfiti

FORMATO

0,75 L

Per informazioni

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  • Davide:   
€ 28,00
iva inclusa / spese di spedizione escluse
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Fonterenza – Montalcino in mano alle sorelle

Fonterenza è il progetto di Francesca e Margherita Padovani, due sorelle che hanno scelto di coltivare la terra a modo loro, lontano da logiche produttiviste e dentro una visione agricola profonda, concreta, artigianale. Siamo a Montalcino, versante sud-ovest, zona di vigne alte, boschi e biodiversità.

I vigneti – coltivati in biodinamica – si estendono su appezzamenti diversi, tra il comune di Montalcino e la vicina Scansano. L’approccio in vigna è essenziale: lavori manuali, inerbimenti spontanei, nessuna chimica, e una cura continua per mantenere vivo il suolo.

In cantina si vinifica senza interventi: fermentazioni spontanee, lunghi affinamenti in botti grandi di rovere, solforosa usata solo se serve e sempre con mano leggera. Ogni vino nasce da un’identità agricola forte, mai da una ricetta.

Il Sangiovese è ovviamente il cuore del progetto, ma le sorelle Padovani lavorano anche con altri vitigni, sempre con l’idea di fare vini veri, eleganti, vivi. Mai urlati, mai levigati.
Fonterenza è Montalcino fuori dai circuiti, fatto di terra, tempo e relazioni.

Un’azienda per chi cerca vini profondi, radicati e personali, dentro e fuori la denominazione.

 

Fonterenza Bianco 2022

Il Bianco 2022 di Fonterenza è un vino che riflette perfettamente lo spirito dell’azienda: agricolo, vivo, diretto, senza fronzoli.
Prodotto da un blend di Trebbiano, Malvasia, Ansonica e Vermentino, coltivati in biodinamica tra Montalcino e Scansano, su suoli argillosi e ricchi di sostanza.

La vinificazione è semplice e pulita: fermentazione spontanea, una breve macerazione sulle bucce, affinamento in acciaio e legno usato, nessuna chiarifica, solforosa al minimo. Il vino resta sulle fecce fini, guadagnando materia e profondità senza perdere freschezza.

Nel bicchiere è teso, sapido, leggermente aromatico, con note di erbe spontanee, agrume non maturo, fiori secchi. La bocca è scattante, asciutta, con un bel finale salino e amaro che lo rende perfetto a tavola.

Un bianco che non cerca di piacere a tutti, ma sa farsi bere con convinzione.
Agricolo nel carattere, preciso nell’esecuzione.